Quattro santi e un offerente
Oltre al Santo in abiti regali non identificabile a causa della decurtazione della tavola, vi figurano i Santi Francesco, Giacomo maggiore e Antonio abate. Il primo santo a sinistra emerse da sotto una ridipintura in seguito al restauro eseguito in occasione della mostra dedicata al Trecento bolognese (bologna 1950), alla quale il dipinto figurò con n. 108. Le osservazioni compiute nel corso del restauro di recente condotto sulla pietà già nella stessa raccolta ed ora in Pinacoteca hanno confermato l’ipotesi più volte espressa (Barbantini 1918; Padovani 1974) circa la provenienza di entrambi i dipinti da un’unica tavola, che comprendeva probabilmente altre raffigurazioni e la cui originaria conformazione rimane peraltro difficile da immaginare. Già riferito a Giotto quando di trovava nella collezione Lombardi, il dipinto venne studiato dopo il suo passaggio in collezione Saroli da Barbantini (1918), propenso ad associargli la Pietà allora conservata nella stessa raccolta e ad ipotizzare per entrambe le tavole una provenienza dal convento di Sant’Antonio in Polesine, sulla base della presenza del Santo omonimo e di una devota in abiti monacali. In seguito figurò alla Mostra del Rinascimento ferrarese (1933) come opera di un “Ferrarese verso il 1440”.