Sant'Andrea e San Giacomo

Sant’Andrea, San Giacomo

Olio Su Tavola Tela Applicata Su Tavola
| cm 69 x 88

È sconosciuta la collocazione originaria delle due tele che avrebbero potuto fare parte di una serie dedicata agli Apostoli. I giudizi attributivi sui dipinti, riuniti recentemente formare un dittico, convergono tutti sul nome i Nicolò Roselli, coetaneo di Camillo Filippi ed esponente della pittura ferrarese di ascendenza dossesca ormai al completo tramonto. Lo storiografo Baruffaldi, nel descrivere le tavole della Certosa, ritiene il Roselli muoversi su di una “linea di mezzanità”, ma comunque meritevole di menzione. L’artista, non certamente di grande statura, muove i suoi passi nel momento in cui il primato della pittura locale è detenuto da Camillo Filippi, affiancato ancora dal vecchio Garofalo. La brillantezza dei colori, l’iponenza delle figure, la larghezza dell’impianto e la minuzia dei particolari naturalistici avvicinano questi due dipinti al periodo maturo di Gerolamo da Carpi, e più ancora da Battista Dossi. Una datazione fra il 1550 e il 1560 dovrebbe essere la più probabile, in coincidenza con la esecuzione del capolavoro dell’artista, le già citate tavole con le Storie di Cristo commissionate dai Certosini di San Cristoforo.;a cura di J.Bentini, La pinacoteca nazionale di Ferrara, catalogo generale. Nuova Alfa Editoriale, Bologna, 1992.

Identificativo: 94 [540]

Acquisizione: 1916

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