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Ritratto di gentiluomo

Ritratto di gentiluomo

Olio su tela
| Cm 32 x 38

Negli inventari precedenti all’ingresso nelle collezioni della Cassa di Risparmio compare sempre attribuito ad Agostino Carracci; l’unica eccezione è un recente riferimento a Lionello Spada (Bentini 1982). L’impaginazione del ritratto con la testa dell’uomo che emerge lievemente voltata verso lo spettatore, sottolineata dall’ampia gorgiera bianca “incannucciata”, il tono di affettuosa bonarietà e l’instantaneità della posa sono elementi che lo apparentano fin troppo genericamente con dipinti di ambito carracesco. Il rimando più preciso ad Agostino Carracci è accolto dalla Giovannucci Vigi (1984) che lo avvicina, per affinità fisioniomiche, alla testa d’uomo all’estrema destra della Composizione con figure animali di Capodimonte. Il soggetto del dipinto napoletano, datato tra 1598 e 1600, è stato recentemente identificato con un Triplo ritratto di Arrigo peloso, Amon nano e Pietro matto e quest’ultimo, buffone o valletto alla corte romana dal cardinale Odoardo Farnese, sarebbe, appunto,il personaggio effigiato all’estrema destra del dipinto (Zapperi 1985). Tale riconoscimento ed il carattere di più marcata grossolanità dei tratti del volto della tela napoletana portano ad escludere l’identità dei due personaggi. Del resto, secondo un parere Federico Zeri, sarebbe da riconsiderare la stessa attribuzione carraccesca, orientando invece la ricerca verso l’ambito fiammmingo. Tuttavia la genericità dell’impostazione, la mancanza di ogni dato documentario e la ridipintura a velatura di gran parte della tela, evidenziata da recenti analisi, rendono problematica una più precisa individuazione. A cura di J.Bentini, La pinacoteca nazionale di Ferrara, catalogo generale. Nuova Alfa Editoriale, Bologna, 1992.

Identificativo: 89 [535]

Acquisizione: 1961